Nel novembre del 2010 incontrai per caso, in un fast food a due passi da San Pietro, una troupe di giornalisti della Rai.
Quello fu il primo incontro con quelli che volevo
diventassero miei colleghi, prima o poi.
Li fermai, confidai a quegli sconosciuti i miei sogni
di ragazzina e mi feci dare dei consigli: uno fra questi, era proprio quello di
aprire un blog.
Nel 2012, più di un anno dopo, mi decisi e creai “Wake
with coffee” che, però, ebbe vita breve. Mi rappresentava abbastanza, ma non
ero io.
Eppure avevo scritto. Avevo scritto tantissimo e mi
inizia a mancare non farlo più.
L’anno dopo quel primo esperimento, dalla mancanza di
quel passatempo che mi rappresentava così bene e dalla voglia di continuare a
mettermi in gioco, nacque Bea With Coffee.
Per prima cosa ho inserito gli scritti di cui ero più
soddisfatta, trasferendoli dall’uno all’altro blog e poi, da quel momento, nel
bene e nel male, Bea with coffee è cambiato e cresciuto con me.
Spesso ho riflettuto sul fatto che molti degli scritti
a cui ero affezionata sono oggi, a fronte di una diversa diversa maturità e una
diversa preparazione, soggetti di critica per tema o per stile.
La mia parte nostalgica, però, fino ad ora ha sempre
avuto la meglio e, nonostante in alcuni vengano trattati argomenti spesso di
taglio eccessivamente adolescenziale, sono fermamente convinta che la
determinazione di quella ragazzina timida, paffuta e, troppo spesso insicura,
vada ricordato per quello.
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